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Una domenica di sole ed è subito brunch.
Se volete sentirvi a casa: via Fiori Chiari 13 – Milano.
Telefono: 02-36630635

Ciao, vi presentiamo Alice. Alice sarà la pentagonna gialla e si occuperà di cucina.
Le sue ricette le troverete una volta al mese su pentagonne so… stay tuned!
La sua prima ricetta è dedicata al natale, ormai alle porte.

photo by Alice Cavalcoli

photo by Alice Cavalcoli

Per completare una confezione regalo, da portare a lavoro per addolcire il grande capo oppure semplicemente per una colazione homemade in atmosfera natalizia, i biscotti di natale sono semplici da realizzare e sempre di grande effetto.

Ingredienti:
– 100gr Burro
– 2 Uova
– 300gr Farina
– 100gr Zucchero
– 8gr Lievito
– Spezie a piacere (in polvere) noce moscata, cannella, chiodi di garofano

Per la glassa: una confezione di Zucchero a velo + Cacao in polvere

Prendete il burro, che dovrebbe essere posto fuori dal frigorifero una mezzoretta prima di iniziare, ma se avete deciso all’ultimo oppure non avete voglia di aspettare come me, passiamo al piano B. Microonde a 600W per 10 sec, deve solo ammorbidirsi, non sciogliersi.

In una ciotola di medie dimensioni mettiamo burro, uova, farina, zucchero e lievito ed iniziamo a mescolare gli ingredienti, aiutandoci con un cucchiaio.

Quando vediamo formarsi un inizio di impasto, aggiungiamo le spezie. La quantità dipende dal risultato che volete ottenere. Io ne metto tre, quattro cucchiaini, giusto per lasciarne l’aroma. Se volete un effetto più intenso, abbondate, il sapore del natale non è mai troppo forte!

A questo punto cominciamo ad impastare con le mani e vedrete che dopo neanche 5 minuti l’impasto sarà morbido e omogeneo. Create una palla e avvolgetela con del domopak. Lasciate riposare in frigorifero per almeno mezz’ora, meglio se un’ora.

Siamo pronti!

Accendiamo il forno a 160/180 gradi.

Dividiamo il composto in quattro. Un po’ di farina sul tavolo e stendiamo il primo quarto, non troppo spesso, non troppo poco, circa mezzo cm, massimo uno.

Riempiamo la prima teglia, mi raccomando sbizzarritevi con le formine, che poi ci si diverte di più a decorarle!
Infornate per circa 15 minuti. Vi suggerisco di tenere sotto controllo la prima infornata per capire la temperatura giusta, ogni forno varia. Io ad esempio ne ho uno molto piccolo e bastano 10 minuti.

Come accorgersi che sono pronti?

Saranno cresciuti, compatti e leggermente coloriti.
Lasciate raffreddare (10 minuti)

*Glassa semplice – mettete dello zucchero a velo (almeno 100gr) in una ciotolina, aggiungete qualche goccia di acqua e iniziate a girare velocemente con un cucchiaino. Ripetete il procedimento finché lo zucchero non sarà colloso, ma non liquido. Se avete esagerato con l’acqua aggiungete altro zucchero per bilanciare.

*Glassa al cioccolato – stesso procedimento, ma usando cacao in polvere.

E ora.. divertitevi!!

photo by Alice Cavalcoli

photo by Alice Cavalcoli

by Francesca Lamperti

by Francesca Lamperti

Zuppa e via? Macchè! Soup and go!
Avete presente quella bella sensazione che fa subito casa, ovvero il calore di una buona zuppa che si può assaporare con calma e ci puoi aggiungere anche i crostini?
Se sei in giro, non puoi di certo ricrearla così facilmente. Invece da Soup and go questo è possibile.

Puoi trovare zuppe e insalate composte da ingredienti naturali e genuini. Ci sono anche le torte dolci e salate.
Si trova a Torino in via San Dalmazzo 8/A, all’angolo con via Barbaroux, e se vai in bicicletta, ti offrono una bevanda analcolica.

Abbiamo fatto due chiacchiere con Fausto, il viaggiatore proprietario.

Logo SoupandGo

Logo SoupandGo

Come è nata l’idea di creare un locale che fa le zuppe?

Il primo innamoramento è avvenuto a New York, quando studiavo al mattino mentre andavo alla Uni, mi prendevo una zuppetta ai corner shop e me le godevo proprio per benino,
anche quando faceva freddo! Poi ho vissuto in Austria e in Germania et voilà
les jeux sont faits!

Quali sono gli ingredienti segreti delle zuppe?

A livello di ingredienti “fisici” nessun segreto. Facciamo la spesa a Porta Palazzo come migliaia di torinesi seguendo semplicemente il principio:”Fai la spesa come se la stessi facendo per te”.
Ci sono però tanti altri ingredienti che sono MOLTO più importanti: il primo la semplicità.
La formula é semplice con 3 zuppe fresche fatte ogni giorno, non come in gelateria che hai 20 gusti e magari li hanno fatti mesi prima (e con ciò non voglio minimamente dire che siano meno buoni o genuini, solo che le nostre zuppe sono fresche, tutto qui). E poi paradossalmente più semplice é l offerta, più é semplice per il cliente effettuare l’acquisto sembra un ca va sans dire. Altro ingrediente: la gente. Direi che fondamentalmente nel nostro gruppo di lavoro siamo amici e poi si é venuto a creare un rapporto magnifico con MOLTISSIMI clienti con molti poi sfociato in amicizia per cui si respira proprio una bella atmosfera e secondo me si riflette un po’ su tutto.

Soupandgo

Soupandgo

Se dovessi scegliere un luogo che rappresenti la tua passione culinaria, quale sarebbe?

Ce ne sono più di uno. Il ristorante preferito, dove ci ho lasciato il cuore, è Stomach a Vienna. Cibo sublime, sempre atmosfera di casa.
A Torino mi piace TANTISSIMO la Cucina di Lido e il Grande Maghreb a Porta Palazzo, un risto marocchino dove si divorano delle tajine fantastiche, e poi il mitico Ranzini dove mi rifugio a leggere e mangiarmi le acciughine con un bicchierino di dolcetto.
Le città che scelgo sono Vienna & Bruxelles. Mediamente ho sempre mangiato meglio che in qualsiasi altro posto. Poi adoro i mercati: a Firenze quello di Sant’Ambrogio e lo street food nel Sud Asiatico.
Il paese é Giappone. L’unico paese insieme alla Cina dove la cultura del cibo é superiore a quella italiana e ricordiamoci: in Giappone il sushi e’ un piatto direi quasi di nicchia
La cucina Giapponese e’ ricchissima, e non capisco perché in Italia quando si dice: “Andiamo a un ristorante giapponese?” si pensi solo al sushi. Sono stato in Giappone quasi un mese.
L’ho visto in lungo e in largo, accompagnato da giapponesi, e non mi hanno MAI portato a mangiare sushi. Stessa cosa il cinese. L’idea che abbiamo in Italia della Cina é spesso lontana dalla realtà e questa nostra percezione tocca anche la sfera del cibo.
In Cina ho mangiato cose molto particolari, cotte in modi molto originali, cose non necessariamente che rispecchiano i miei gusti, ma devo riconoscere davvero “sperimentali”
Su tutte 3 cose:
1) ciò che chiamano bird’s nest: e’ quella “saliva” che le mamme degli uccelli danno da mangiare ai piccoli (qui si aprirebbe un mondo solo su questo piatto…).
2) meduse al vapore: non sanno di niente, ma mi incuriosiva l idea di mangiare qualcosa che mi sa di una declinazione vivente di una massa d’acqua, cotta al vapore.
3) le zampe di gallina: piatto anche dei nostri nonni, completamente scomparso dalle nostre tavole. E’ che la cosa più disgustosa che abbia mai messo in bocca!

Cos’altro si può aggiungere? Passate da Soup&go ed iscrivetevi alle divertentissime newsletter, che vi aggiornano sul menù e sulle mirabolanti avventure di Fausto. Go, go, go now!

Dear Wendy,
come stai?
I tuoi dolci sono squisiti!
Ti abbiamo conosciuto grazie alle vetrine delle gelaterie Ottimo a Torino. Ed è stato il modo più invitante per scoprire che hai aperto un delizioso negozietto in via Mazzini 29/a.

Dear Wendy

Dear Wendy

Questo è stato l’incontro con il magnifico mondo di dolcezze di Elena, detta Wendy. Figlia del Maestro Pasticcere Sergio Bosca, fondatore e proprietario della omonima Pasticceria di Canelli di Asti, ha portato a Torino un mondo magico di torte, capcakes e biscotti fantasiosi.
Le sue creazioni si possono personalizzare per ogni evento come compleanno, matrimonio, lauree e qualsiasi occasione buona per festeggiare. Inoltre è un’insegnante di cake design presso l’Officina del Gusto di Moncalieri.

Ecco cosa ci ha raccontato di sé e della sua esperienza.

La tua passione per i dolci è nata in famiglia. Quando sei andata in giro per il mondo per motivi di studio, viaggiavi con un po’ di zucchero in tasca?
Sono nata e cresciuta tra i dolci e leccornie di ogni tipo. Forse era davvero inevitabile che finissi con le mani in pasta! Ho vissuto tra Londra e NY per un po’ e se c’è una cosa che adoro fare quando viaggio è mangiare: devo assaggiare tutto e ogni tipo di dolce. Non importa la linea…mangiare è così bello! E mi rende felice! Associo sempre un posto ad un gusto, un profumo, e se poi è un profumo di dolci meglio ancora! 
Ho cercato ispirazione ovunque per i miei dolci, ma Torino e le mie Langhe sono la fonte numero 1.

Wendy

Il tuo negozietto sorride a tutti i tuoi clienti per i colori e gli arredi sulle tonalità del rosa: cosa pensi che spinga le persone ad assaggiare le tue delizie?
Adoro il rosa! Semplicemente non potrei vivere senza qualcosa di rosa. Eppure ho uno spirito tutt’altro che da “principessina”. Amo il rock, guido la moto, ma amo anche le cose delicate come un fiore, una canzone dolce, una nuvola che mi ricordi un animaletto. Credo che le persone siano incuriosite dal mio negozio dall’arredamento, dai colori e dalla curiosità di provare qualcosa di nuovo, ma la cosa più bella è vedere le loro espressioni quando assaggiano un cupcake o un dolcino.
Cerco sempre di “italianizzare” il più possibile le ricette utilizzando ingredienti come il Moscato di Canelli (mia città Natale) o le nocciole delle Langhe. La pasticceria di mio papà (Pasticceria Sergio Bosca di Canelli) sono 35 anni che ricerca ingredienti sani, genuini e golosi…e io non posso essere da meno!

Shop Dear Wendy

Qual è il momento migliore per sfornare le tue torte?
Al mattino verso le 6:00/6:30, quando inizio a lavorare in laboratorio, è un momento magico. Torino dorme ancora, e tutto è ovattato. Ed ecco che dal mio forno iniziano ad uscire i primi profumi di cioccolata o pasta frolla appena sfornata.

Come si fa a resistere a tale dolcezza?! Dovete assaggiare tutto!
I suoi contatti sono sul sito Dear Wendy e sulla pagina di facebook.

Cupcakes Dear Wendy

Ciao Ragazzi abbiamo intervistato per voi una designer di torte. Lei è Camilla Rossi.
Camilla Rossi Torte propone in Italia, e in particolare nella dimensione romagnola, prodotti assaggiati fuori da questo territorio, e ritenuti interessanti.
Non si tratta però di una riproduzione di ricette straniere, poiché, se “tradurre è tradire”, riproporre i classici stranieri nel Bel Paese rischierebbe di essere, e non vuole essere, un timido tentativo di imitazione.

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Di sè dice:

Ho da sempre avuto una autentica passione per la preparazione dei dolci. Come ho sempre ritenuto la presentazione di un prodotto importante tanto il suo gusto, la sua qualità, il suo sapore. Affiancare gli anni di esperienza nella preparazione di dolci nostrani ad esperienze all’estero presso strutture altamente qualificate, come “HummingbirdBakery” e “Little Venice Cake Company” é stata quindi una scelta naturale.
Nel primo caso ho potuto approfondire la preparazione e confezionamento di prodotti di pasticceria inglese e americana, mentre l’essere stata selezionata ed aver portato a termine con successo il programma di tirocinio presso Little Venice Cake Company mi ha permesso di imparare e mettere in pratica i segreti di Mich Turner e colleghi per confezionare torte e monoporzioni per grandi eventi, in cui l’aspetto della decorazione viene evidenziato da una manifattura semplicemente perfetta. Non a caso, presso LVCC sono state preparate torte di compleanno e grandi eventi per la Famiglia Reale (compleanno di Carlo d’Inghilterra, Regina Elisabetta II, ecc) ma anche per i matrimoni e compleanni di grandi star del jet-set quali Pierce Brosnam, David Beckham, Madonna e Guy Ritchie.” (citazione articolo CORRIERE DELLA SERA)

Ed ecco la nostra intervista via mail:

Redpentagonna:

– Cosa ne pensi delle torte dedicate alla Moda?

Dividerei in due gruppi le torte dedicate alla moda: quelle “replica” a forma di borse, scarpe, e altri accessori griffati; e quelle, invece, “ispirate” alla moda. è questo il caso, per esempio di alcune mie creazioni, che vedono abbinati bianco e nero, e sono ornate con “perle” di glassa: un omaggio a Coco Chanel. Penso che le prime siano torte molto divertenti da realizzare, anche se per mio gusto personale, preferisco sia le torte in forma classica a piani. Inoltre, penso che la parte più divertente del mio lavoro sia la “reinterpretazione” e “traduzione in torta” di qualcosa d’altro. In sostanza, mi piacciono le torte dedicate alla moda, ma nel mio lavoro, come nella vita, preferisco vedere la moda come un’ispirazione, più che come modello da seguire.

– Che musica ascolti quando crei le tue dolcezze?

Bella domanda! E soprattutto… risposta impegnativa: qui mi cogliete nel mio lato più schizofrenico! Amo la musica classica quando decoro, e di questa apprezzo in particolare Brahms e Beethoven. C’è però da dire che non mi lascio scappare qualche hit di Lady Gaga e, soprattutto, i “miei” intramontabili Ramones. Un po’ di gruppi di amici e, ovviamente, il mio cantautore italiano preferito: Fabrizio de André. Si, vi autorizzo a pensare che sono una persona complicata!

Non esiste un criterio di abbinamento “musica-lavorazione”, anche se preferisco musica tranquilla quando uso il sac-à-poche, che per me è il momento più rilassante di tutti! Per il resto mi affido all’esecuzione randomica della mia playlist, basta che il lettore sia sempre in funzione.

– Secondo te, le torte passeranno mai di Moda?

La mia risposta è facile da immaginare. Ma non perché, facendo questo di mestiere, sono coinvolta in prima persona. Piuttosto invece, perché da secoli esistono i dolci e le torte, e anche torte ricoperte e decorate. Penso che finché ci sarà un motivo per festeggiare, ci saranno delle torte buone e belle a sottolineare la festosità dell’evento. Sicuramente, le decorazioni e i gusti più popolari potrebbero cambiare, ma penso che sia impossibile che tramontino definitivamente. Piuttosto, quello che vedo all’opera è un crescente fenomeno di contaminazione delle diverse tradizioni nazionali e sono convinta che, quindi, di torte ne avremo sempre di più e, sicuramente, ne vedremo delle belle!

Speriamo di venirti a trovare a Ravenna 🙂

Un bacione

Redpentagonna

Ciao, che fate?

Cosa vi piace bere d’estate?

Hello hello, what’s up?

What do you like to drink during Summer time?

 

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Ingredients:

1 stick / 112g butter, melted 
1 cup / 200g sugar, 
2 eggs, 
1 tsp vanilla extract, 1 cup / 130g all purpose flour, 
1 tsp baking powder, 
1/4th cup sliced almonds, 
½ cup / 100g blueberries

Equipment:

Cast iron skillet or Small loaf pan

Method:

  1. Preheat the oven to 350F/175C.
  2. Butter a cast iron pan or a 9 inch cake pan generously – this helps attain the covered golden crust.
  3. Beat the butter and sugar together for 2 minutes or until light and fluffy.
  4. Add one egg at a time, until you find that the mixture looks homogenous and the eggs are thoroughly incorporated.
  5. Add the vanilla extract.
  6. Sift together the flour and baking powder and fold it into the egg mixture. Stir in the blueberries.
  7. Transfer the batter to the prepared pan, scatter the sliced almonds, and bake for 25-30 minutes (even lesser when using a small pan), until a skewer inserted in the centre of the cake comes out clean.

Serve warm.

Pentagonna

Link: http://purplefoodie.com/blueberry-almond-cake/


We find out which is the best cheese to stuff in your sandwich!

Mozzarella A first-class sandwich stuffer with a great balance of protein and fat, and enough substance to stand in for meat.
Swiss It’s low in sodium and offers a good amount of protein. The best part about it? It pairs perfectly with any cold cut you place underneath it.
Cheddar This cheese contains about the same amount of calories as Swiss, but nearly three times the sodium.
Chilli cheese Looking to add fire? Put sliced jalapenos on your sandwich. You’ll dodge the 100-calorie overload of a single slice of this cheese.
Processed cheese slice These slices may look innocuous, but they’re high in salt, and  the  ingredient list reads like a chemistry quiz.

Pentagonna

Link: http://www.menshealth.co.uk/food-nutrition/what-to-eat/best-worst-cheese-338354